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lunedì 3 luglio 2017

Hermione "Gabbe" su Rai1


A partire da martedì 4 luglio andrà in onda in prima serata su Rai1 (21.20 circa) la serie tv britannica The Halcyon. La notizia riguarda noi Fallenatics poiché nel cast compare la nostra Hermione Corfield, che conosciamo per aver prestato il volto a Gabbe Givens in Fallen.


Diamo uno sguardo più approfondito alla serie. Iniziamo dicendo che è composta da 8 episodi dalla durata di 45 minuti circa, è una serie storica ambientata nel 1940 e racconta di come la seconda guerra mondiale abbia avuto impatto sulla società londinese usando come mezzo narrativo un hotel a cinque stelle: l'Halcyon Hotel.
Hermione interpreta Emma Garland, la figlia del direttore dell'albergo, vivace, determinata e ha un promettente senso di giustizia.
Gli altri personaggi sono interpretati da Steven Mackintos (Luther, Inside Man), Olivia Williams (Now is Good, Anna Karenina)...




Alla prossima,
la vostra admin
Marisa





martedì 16 maggio 2017

AL CINEMA: Jeremy in This Beautiful Fantastic


A partire dall'11 maggio possiamo trovare di nuovo al cinema il nostro bello e talentuoso Jeremy Irvine (Daniel in Fallen). In questo nuovo film ha recitato al fianco di Jessica Brown Findlay (Lady Sybil Crawley in Downton Abbey) e Andrew Scott (Jim Moriarty in Sherlock).

TRAMA:
Nella cornice fiabesca di un giardino "segreto" nel cuore di Londra, nasce l'amicizia tra l'eccentrica Bella e il solitario Alfie. Bella Brown (Jessica Brown Findlay) è una ragazza stravagante: cresciuta tra i libri, da adulta è ancora persa in un mondo di fiabe, che adesso sogna di raccogliere in un libro illustrato. L'ordine maniacale, frutto di un un disordine ossessivo-compulsivo, con il quale organizza l'appartamento dove vive, si riflette dappertutto in casa tranne che nel giardino sul retro, lasciato incolto e circondato da un viluppo di foglie secche e rampicanti appassiti. La cosa infastidisce il burbero e anziano inquilino della porta accanto, Alfie Stephenson (Tom Wilkinson), vedovo disincantato e orticoltore esperto, che tuttavia si offre di aiutarla quando, proprio a causa del giardino trascurato, Bella rischia lo sfratto. Nei momenti che non trascorre con il vicino di casa (Andrew Scott) a piantare, potare e sradicare erbacce, Bella lavora nel suo habitat naturale, il luogo dove i libri e le storie vengono imbrigliate in tomi e catalogate secondo rigidi schemi, la biblioteca. Fortuna vuole che sia anche il luogo dove poter incontrare spesso un certo inventore occhialuto (Jeremy Irvine).
DURATA: 100 minuti,

Purtroppo il film è proiettato solo in poche sale, potete scoprire la più vicina a voi qui: Trova Cinema.
Per altre info e foto sul film ecco la pagina Facebook ufficiale: This Beautiful Fantastic Italia

TRAILER:



Alla prossima,
la vostra admin
Marisa


fonti: comingsoon.it

giovedì 29 dicembre 2016

Malachi Kirby protagonista di Radici



Prima di vedere Malchi Kirby nei panni del nostro Roland possiamo vederlo in azione nella miniserie televisiva Radici (Roots), una serie remake dell'omonima serie andata in onda nel 1977 (con interpreti Marlon Brando e Henry Fonda), ispirata al romanzo di Alex Haley.

La serie è composta da quattro episodi di due ore ciascuno ed è stata presentata il 16 dicembre al Roma Fiction Fest, per l'occasione Malachi è venuto in Italia.
Altri nomi del cast sono Laurence Fishburne, Forest Whitaker, Jonathan Rhys Meyers e Anna Paquin.
La serie sta andando in onda di venerdì sera su History, canale 407 di Sky.
Trama: Radici costruisce la vita del giovane guerriero africano Kunta Kinte che viene catturato e venduto come schiavo negli Stati Uniti.
Radici verrà distribuito su iTunes e altre piattaforme musicali a pagamento e i proventi dei download verranno donati ad Amnesty International Italia.
Potete vedere il trailer qua: https://www.youtube.com/watch?v=C2YuNQP9RVg


Alla prossima,
la vostra admin
Marisa

fonti: movieplayer.it & mag.sky.it

domenica 30 ottobre 2016

Fallen still e teaser italiano


Finalmente abbiamo una certezza: il film uscirà in Italia e domani avremo la data di rilascio!
Per ingannare l'attesa facciamo un riepilogo delle immagini promozionali rilasciate in via più o meno ufficiale fin ora, poi i dettagli degli annunci di domani.
Purtroppo non tutte le still sono state rilasciate in HQ, non si sa perché, cliccate su ciascuna per ingrandirla e vederla meglio ;)
(Sotto le immagini ho scritto i dettagli dell'annuncio di domani.)

           

Queste sono tutte le immagini promozionali. 
Per quel che riguarda il trailer doppiato in italiano finalmente lo potremo vedere domani! 
Alle ore 15 Lauren Kate stessa annuncerà sulla pagina Fallen Italia la data di rilascio del film nei cinema italiani, poi alle 17 verrà rilasciato il trailer italiano sulla pagina Team World, sempre qui un gioco permetterà a due fortunati fan di vincere un libro autografato da Lauren Kate. 
Ecco il teaser per l'annuncio di domani: 


Per discutere dell'evento l'hashtag è #FallenTrailerIT


A domani,
la vostra admin
Marisa

mercoledì 5 ottobre 2016

5 cose da sapere su Addison






5 cose da sapere su Addison Timlin, secondo Heavy.com:

1) Ha iniziato la sua carriera nello show-business recitando in "Annie" in un tour nazionale

La sua carriera nel mondo dello spettacolo è iniziata quando aveva solo 9 anni. Recitò come protagonista in Annie nel tour nazionale del 2000-2001.
"E' stato un momento molto divertente andare dal parrucchiere con i capelli lunghi e castani e uscirne fuori con uno sgargiante, fiammeggiante caschetto rosso-arancione" ha detto Timlin a WWD a marzo, quando le hanno chiesto come fosse interpretare quel ruolo.
Qualche hanno dopo, nel 2005, Timlin (nata a Philadelphia) ha ottenuto il suo primo grande ruolo in Derailed-Attrazione letale, in cui ha interpretato una giovane ragazza con il diabete. Dopo, ha ottenuto soprattutto ruoli in serie TV, partecipando alla poca longeva serie 3 libbre (2006) e Cashmere Mafia (2008).
Il suo ruolo di svolta arrivò nel 2011 quando ha recitato nei panni dell'attrice Sasha Bingham in Californication, al fianco di David Duchovny. Altri ruoli importanti sul suo curriculum includono Quel momento imbarazzante con Zac Efron, il film 2016 del South by Southwest Festival Little Sister e Uomini di parola con Al Pacino.

2) Timlin ha quasi 30 tatuaggi & il suo primo lo ha fatto a 16 anni

Timlin ha quasi 30 tatuaggi su tutto il corpo e ha detto a WWD che li vede come "la linea temporale dell mia vita".
"Ho fatto il primo a 16 anni" continua Timlin "è sulla mia spalla e dice l'ultimo in modo ironico, ma è la scrittura di mia madre, è una poesia che ha scritto quando sono nata perché sono la più giovane dei quattro".
In un'intervista per Esquire nel 2013, Timlin ha detto che in generale non le piacciono i tatuaggi sulle caviglie.
"Non mi piacciono i tatuaggi sulle caviglie in generale, ma una caviglia con del filo spinato tatuato... lo adoro" ha dichiarato.

3) Timlin è stata co-protagonista in "Il luogo delle ombre" con Anton Yelchin e lo ha definito "Una delle cose migliori che mi sia mai capitata"

Nel 2013, ha recitato in Il luogo delle ombre, insieme con Anton Yelchin. Quando l'attore è morto in uno strano incidente a giugno, Timlin ne fu devastata, scrisse su Twitter: "Tutto è strano e rotto".
"Darei qualsiasi cosa per baciare quella dolce spalla di nuovo. Mi manchi, ti voglio bene; mio dolce piccolo russo" ha twittato. "Anton Yelchin è stata una delle cose migliori che mi sia mai successa, non voglio vivere in un mondo senza di lui, non so come".
Ha twittato la foto qua sotto con lui, scrivendo "Ti voglio bene e prometto che ti vedrò ancora".


4) Timlin avrebbe dovuto recitare nel reboot CBS "MacGyver", ma è stata sostituita due mesi dopo

A marzo, Timlin pensava di avere un nuovo ruolo in TV. Deadline riporta che era stata scelta come attrice protagonista del reboot CBS MacGyver, al fianco di Lucas Till.
Timlin avrebbe dovuto interpretare una sviluppatrice di app con idee politiche progressiste e anche una cotta per MacGyver.
Tuttavia, due mesi dopo, Deadline ha riportato che Timlin - come anche Joshua Boone e Michelle Krusiec - era stata sostituita. Era stato filmato un episodio pilota completamente nuovo, ma CBS ha comunque la serie pronta per andare in onda in autunno.
Timlin sorpresa ha risposto alla sostituzione su Twitter. Ha postato la foto di una bambina corrucciata con la scritta "Quando vieni licenziata dalla tua serie TV"

Non è la prima volta che ha sfortuna con una serie TV. Ha recitato in Day One della NBC, che avrebbe dovuto essere una serie a finale aperto che il canale ha poi trasformato in una mini-serie. Alla fine la serie non è mai andata in onda.
Timlin ha altri progetti in cantiere, però, compresi i film Like Me, Blue Angel e Fallen. Little Sister, un film in cui lei interpreta una suora che torna a casa, uscirà il 14 ottobre 2016.

5) Ha incontrato la vera Colleen Stan mentre girava "Girl in the Box"

Mentre girava Girl in the Box, è andata a trovare Colleen Stan in persona. In una intervista per People Magazine, Stan ha detto di aver incontrato tutti gli attori principali, inclusi Williams e Holtz. Ha detto che Holtz aveva paura di incontrarla perché avrebbe interpretato l'uomo che l'aveva rapita.
"Lui ha detto ad Addison "sarà arrabbiata con me. Ho paura di incontrarla" Ho detto ad Addison "digli che lo incontrerò e che no, non sono arrabbiata con lui".
Ricorda Stan. "Poi l'ho incontrato e ho detto "Onestamente, qualcuno lo avrebbe dovuto interpretare" ho detto "mi dispiace per te che tu debba interpretare questo tizio".
"In realtà ero abbastanza nervoso all'idea di provare ad affrontare il problema perché ha alcuni aspetti molto tetri." lo scrittore/regista Stephen Kemp ha detto a People. "Ma in realtà è anche la storia di una sopravvissuta e qualcuno che riesce a superare un'esperienza terribile, e ne viene fuori dall'altra parte."
Girl in the Box debutta sul Lifetme il 10 settembre.



Alla prossima,
la vostra admin
Marisa



traduzione articolo a cura di fallen-saga-italia.blogspot (@Fallen_Italia su Twitter) 
E' vietata qualsiasi riproduzione senza i crediti opportuni. 

domenica 26 aprile 2015

Addison parla del film e di Jeremy


Pochi giorni fa Addison Timlin (Luce) è stata intervistata riguardo a uno degli ultimi film in cui ha recitato, "The Town That Dreaded Sundown" (in uscita negli USA il 17 aprile), in oltre ha parlato anche di Fallen
Ecco le domande sul film che tanto aspettiamo:

Hai finito le riprese di Fallen. Com'è stato?
Ho visto un montaggio del film vicino a quello finale e penso che sarà molto bello e accontenterà davvero i fan della serie dei libri e attirerà il pubblico che non ha letto i libri o pensa che sia qualcosa che non gli potrebbe piacere. Spinge il genere in una direzione.

Parlami del rapporto del tuo personaggio Luce con Daniel in Fallen per le persone che non hanno letto questo libro.
Quando Luce arriva al riformatorio incontra qualcuno con cui si sente immediatamente legata, come se lei lo avesse conosciuto molto tempo prima. Col passare del tempo, succedono alcune cose inquietanti, alcune dietro cose terrene che le danno indizi che messi insieme le danno l'idea di aver vissuto più vite, che adesso è un grado di ricordare. Il profondo legame con questa persona si svolge allo stesso modo.

In questo film ha lavorato con Jeremy Irvine. Qual è la cosa più inglese di lui?
Oh mio Dio.. Quale cosa inglese non fa? Abbiamo fatto un mucchio di battute su di lui che prendeva in giro me per i miei "americanismi" e io lui per i suoi "inglesismi". Ero ossessionata dal modo in cui pronuncia "anything". Formavamo davvero una bella squadra, mi sento davvero fortunata perché è lui la persona con cui sono in quest'avventura.







articolo originale e completo qui
Traduzione e articolo a cura di fallen-saga-italia.blogspot (@Fallen_Italia
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domenica 15 febbraio 2015

Lauren parla del film e conferma i sequel

In occasione del giorno di San Valentino, Lauren Kate ha deciso di condividere con noi la sua esperienza di dicembre, una serata speciale in cui, negli Raleigh Studios di Hollywood, in compagnia del regista Scott Hicks, il direttore della fotografia Alar Kivilo e alcuni altri produttori Lauren ha finalmente potuto guardare il film tratto dal primo libro della saga di Fallen.

 "È strano vedere un film basato su uno dei tuoi libri. Sto ancora cercando di capire come esprimere cosa voglia dire per me." dice Lauren, poi riguardo al film dichiara "Posso dire che il film è bello, sexy, e fedele all'essenza del romanzo. Posso dire che gli attori sono brillanti, che la regia di Scott è intuitiva e geniale. Posso dire che saremmo fortunati ad averli di nuovo a fare Torment (e Passion e Fallen in Love e Rapture)."


Fermiamoci un attimo a analizzare che cosa afferma Lauren in quest'ultima frase: ci sta dicendo che la realizzazione dei i quattro film successivi è ormai cosa certa? In un articolo di Variety.com, proprio di dicembre, si dice che Mark Ciardi (uno dei produttori di Fallen) sta lavorando alla produzione in via di sviluppo di Torment. Ragione per cui l'affermazione di Lauren potrebbe voler dire che anche tutti gli altri film verranno prodotti.

Riguardo a Fallen Lauren ha anche detto: "Il mio momento preferito è stato quando Luce tocca per la prima volta le ali di Daniel. Scott ha reso questo momento palpabile -  ho potuto sentire le piume di Daniel nella mia mano, ho potuto sentire le mani di Luce sulle mie ali."
Dopo la visione del film sono tutti andati a cena fuori insieme, Parlando con il regista ha scoperto che Harrison Gilbertson vive proprio lungo la strada lungo cui abitano il regista e sua moglie, poi Alar le ha raccontato di come è riuscito ad ottenere alcuni scatti mozzafiato. Finita la cena è arrivata anche Addison Timlin a condividere un bicchiere e un abbraccio con tutti loro.

Per concludere il suo racconto Lauren ha detto: "Il lavoro è quasi finito. Credo che siamo sul cammino di qualcosa di meraviglioso. Spero che il film vi toccherà come ha già toccato me - come le mani di Luce sulle ali di Daniel".

Per quel che riguarda la data di uscita di Fallen sappiamo solo che avverrà in autunno, come ha dichiatato Lauren in questo tweet:



Traduzione e articolo a cura di fallen-saga-italia.blogspot (@Fallen_Italia
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domenica 23 novembre 2014

Harrison per The Adelaide Review

Il 7 novembre è stato pubblicato un articolo su Harrison Gilbertson (Cam) su un sito australiano. L'articolo in questione è un'intervista con alcune informazioni sui suoi ultimi progetti cinematografici, uno dei quali è proprio Fallen. Vi consiglio di leggere anche la parte che parla di My Mistress poiché l'ho trovata davvero interessante per quel che riguarda lui come attore e le sue ambizioni :) 
Trovo sia un cosa molto positiva avere finalmente un articolo riguardante Harrison, che fin ora si è rivelato il più sfuggente e meno conosciuto tra i tre principali protagonisti.
Data questa piccola introduzione non mi dilungo oltre per non distogliere la vostra attenzione dal protagonista indiscusso di questo post ;) ho appena finito di tradurre questo articolo e spero di non aver fatto errori né di traduzione né di italiano.. buona lettura ;)




HARRISON GILBERTSON PARLA DI FALLEN E MY MISTRESS


L'astro nascente di Adelaide, Harrison Gilbertson, discute del suo ultimo film My Mistress e del prossimo campione d'incassi young adult Fallen, in cui ha lavorato con Scott Hicks.


Gilbertson è ad Adelaide quando parliamo con la stella di Need for Speed e Beneath Hill 60 ma ha ammesso di non avere una casa fissa.
"Nel modo in cui stanno andando le cose la mia migliore soluzione è restare a galla e risparmiare soldi per le tariffe aeree piuttosto che spenderli per l'affitto" dice il ventunenne.
Fatto dello stesso bell'aspetto del collega di Adelaide Xavier Samuel, l'ultimo ruolo di Gilbertson è un adolescente sviluppa un rapporto con una cinquantenne dominatrice ed è il suo ruolo più coraggioso fin ora e mette in evidenza che l'ex stella adolescente di film americani come Accidents Happen e l'indipendente Virginia ha abilità drammatiche. Ispirato da attori come Leonardo DiCaprio, Heath Ledger e River Phoenix che sono stati capaci di tirar fuori dalla loro adolescenza film come The Basketball Diaries e My Own Private Idaho, Gilbertson sta entrando in un'interessante fase della sua carriera, e il suo ruolo in My Mistress è un grande trampolino di lancio per il giovane attore per apparire in altri ruoli drammatici.

In My Mistress, Gilbertson interpreta Charlie, uno studente sedicenne reduce dell'improvvisa morte di suo padre. Perso e ribelle trova un'altra anima persa in Maggie (Emmanuelle Beart - 8 Women, Mission: Impossible) una dominatrice S&M di mezza età. Ciò che nasce è un'amicizia curiosa che si trasforma in qualcosa di più profondo e pericoloso. Scritto e diretto da Stephen Lance, My Mistress è il lungometraggio di esordio per il registra australiano.
"Quando l'ho letto con mio padre - leggiamo molte cose insieme, lui è il mio punto di riferimento in molti campi della mia vita - abbiamo detto entrambi che chiunque avrebbe ottenuto questo ruolo avrebbe accettato un bel rischio," dice Gilbertson. "Ero molto eccitato per questo perché era un'opportunità di diverso livello, e, auspicabilmente, questo si sarebbe visto nel film, ma di certo, per me, è stata una bella esperienza per fare il salto nel vuoto.
"Avevo un'immensa fiducia in Stephen. Ci sono stati momenti sul set in cui ero tipo 'Cosa cazzo sta filmando? Cos'è questo? Che angolazione è? Cosa stai mostrando?' Ero giù per questo, sai? Ci eravamo seduti insieme all'inizio e avevamo detto, lo faremo insieme, stretta di mano, abbraccio e ci siamo lanciati insieme ed è stata una delle migliori esperienze collaborative che io abbia mai avuto."



Recentemente Gilbertson ha recitata accanto a Aaron Paul nell'adattamento cinematografico di Need for Speed e presto il prossimo anno sarà sotto i riflettori grazie al ruolo dall'angelo caduto Cam Briel nell'adattamento di Scott Hicks della serie young adult gotico-romantica Fallen. Questo potrebbe essere il Twilight di Gilbertson, come la serie di libri di Fallen (scritta da Lauren Kate) è un fenomeno. Quando il cast dei popolari libri è stato annunciato i fans hanno dato voce di tanto in tanto al loro malcontento online.
"Grazie a Dio questa volta sono stati davvero carini" dice Gilbertson. "C'è stata un'esperienza in cui non sono stati affatto gentili. Ho fatto questa serie TV intitolata Conspiracy [365] e c'era così tanto odio verso di me perché non ero il ragazzo che c'era sulle copertine originali. Dicevano 'Perché non avete preso il ragazzo delle copertine dei libri che era un metro e ottanta e con i capelli lunghi e biondi?' E' stato fantastico per la mia autostima."
Gilbertson sembra quasi irriconoscibile nella foto promozionale nei panni del gotico angelo caduto. 

"A quanto pare sembro un buon demone"
Gilbertson spiega la trama di Fallen.
"L'idea del libro è che loro sono angeli caduti, quindi sono in circolazione sin dalla scissione tra Dio e Lucifero. Loro devono scegliere con chi schierarsi, ma il personaggio principale, Daniel, 'scelse l'amore' [dice con una divertente voce profonda]. Lui incontra la ragazza ogni 17 anni e si innamorano ogni volta. Lei muore ogni volta che si rende conto del loro amore, ma questa volta le cose sono diverse. Qui è dove inizia la storia dei libri e, si spera, anche dove inizia il film. Cam è davvero un personaggio buono in un primo momento. E' un po' il cattivo ragazzo ma mentre si va avanti lui è un personaggio simpatico nel resto dei libri, è solo un po' un 'lupo solitario'."
C'è in programma una serie di film?
"E' questo l'obiettivo. E' il pezzo di una saga. Non si può mai sapere con questi film, alcuni sono popolari come Hunger Games e Twilight e poi altri come Shadowhunters che non sono andati bene come si era sperato. Quindi, penso che il piano sia di aspettare e vedere come va il primo."
Sorprendentemente è il regista premio Oscar di Adelaide Scott Hicks a dirigere Fallen. Gilbertson lo chiama gentiluomo.
"E' davvero simpatico, un uomo molto interessante e intelligente. Ascolta e prende in considerazione le cose. Era eccezionale da guardare. Mi piacerebbe molto entrare in quel mondo un giorno e vedere un regista così attento e niente affatto bloccato. Era sempre disponibile per una chiacchierata, ma teneva sempre gli occhi sul premio.
"Ammiro molto quello che ha fatto [Fallen]. Alcune persone hanno detto 'Cosa sta facendo? Un film young adult? Il tizio che ha fatto Shine e quei film meravigliosi.' Ma penso che sia veramente d'ispirazione che come regista non abbia solo detto 'Questi sono i film che faccio'.
Vuole raccontare storie diverse ed era davvero affascinato da questa 'perché era una storia di classico amore eterno con adolescenti - è così che la vede. Quindi era eccitato per questa sfida. Si è messo alla prova è questo quello che sto cercando di dire ed è davvero d'ispirazione."



traduzione a cura di fallen-saga-italia.blogspot (@Fallen_Italia su Twitter) di questo articolo: The Adelaide Review "Harrison Gilbertson talks Fallen and My Mistress" 
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Jeremy arriva su Instagram

Se c'è qualcuno su cui avevamo ormai perso le speranze per quel che riguarda la sua comparsa sui social network, questo è proprio Jeremy.. Come al solito, però, è riuscito a sorprenderci in positivo.

Per questa sua repentina decisione sembra proprio che sia doveroso ringraziare la sua amica e collega Joey King, infatti, più volte, lo ha rimproverato su Twitter e Instagram perché lui non era presente nel web. 

Adesso Jeremy è perfettamente integrato tra gli utenti di Instagram, le foto che ha condiviso fin ora spopolano tra i suoi fan e vengono condivise ovunque. Particolarmente gradite, da parte nostra, sono le foto da dietro le quinte di Fallen! Ebbene sì, finalmente qualcuno sembra che si rivolga direttamente a noi Fallenatics per metterci al corrente di qualcosina (briciole ma meglio di niente) su quello che per noi è il film più atteso del 2015.


Oltre a iniziare la pubblicità di lui nei panni di Daniel Grigori, Jer usa il suo account anche per postare foto da suoi vecchi progetti e da altri imminenti uscite al cinema, come per esempio Woman in Black 2.
Che dire in conclusione? Se già era amato dal fandom per il suo bell'aspetto e innegabile talento recitativo, adesso sta conquistando anche chi era più scettico nell'accettarlo come protagonista di Fallen semplicemente usando tanti hashtag e sorrisi immortalati in simpatici selfie.

Per seguirlo ecco il link del suo profilo: @_jeremyirvine








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sabato 8 novembre 2014

Jeremy per ICON Magazine

Recentemente Jeremy Irvine (Daniel) è stato intervistato dalla rivista Icon, il numero è stato pubblicato con Panorama.
Ecco l'intervista con le foto allegate (in abiti firmati Valentino):




JEREMY IRVINE, L’EMERGENTE BRITISH DI HOLLYWOOD


Undici film all’attivo, uno dei volti nuovi del cinema americano, Jeremy Irvine, inglese doc, è l’uomo cover di Icon

FOTO _ DAVID BAILEY    
FASHION EDITOR_  ANDREA TENERANI    
TESTO_  LUKE LEITCH
Traduzione_Gianni Pannofino

Quando arrivo allo studio fotografico di Bailey a Londra per intervistare Jeremy Irvine non trovo nessuno: la sessione di posa è andata così bene da indurre tutti a concedersi una pausa pranzo. Li trovo, in- sieme alla squadra di Icon, intenti a mangiare pasta al ristorante italiano preferito da Bailey, proprio dietro l’angolo. Dopo il caffè mi apparto con uno dei più elettrizzanti giovani attori inglesi, e facciamo quel che fanno sempre gli inglesi: andiamo al pub. Bevendo un bicchiere o due, Irvine parla della traiettoria che l’ha portato quasi come una meteora dall’anonimato allo status di attore protagonista di Steven Spielberg inWar Horse, e dei suoi progetti per una carriera che è appena agli esordi.
Grazie per il drink! Ma dimmi un po’, Jeremy: si sa tutto della tua parte in War Horse, di come hai suscitato l’interesse di Steven Spielberg che ti ha affidato il ruolo di protagonista in quel film tanto commovente. Prima di allora, però, eri solo uno dei tanti giovani pieni di speranze. Che cosa facevi?
«Be’, per pagare l’affitto lavoravo alla cassa di un supermarket e per un po’ ho anche realizzato siti web per attori che avevano una vera carriera... non come me! Con i computer sono un disastro, ma da autodidatta ho imparato un po’ a usarli al solo scopo di andarmene dal supermercato!».
Dove vivevi?
«Nel Cambridgeshire, in campagna: sono cresciuto lì. Mio padre è ingegnere, mentre mia madre fa politica a livello locale. A un certo punto, vedendo che come attore non trovavo lavoro, cominciarono a dare qualche segno di nervosismo. Dopo un po’ la situazione sembrò farsi disperata, e anche gli scambi con mio padre si fecero più tesi. In quel periodo, però, stavo facendo dei provini per War Horse. Non avevo detto niente a nessuno, perché avevo già fatto altri provini per degli spot pubblicitari e non ero stato preso. 


Pensavo: Non c’è una sola cazzo di speranza che mi prendano per questo film”. E invece mi hanno preso! Mi chiesero di non parlarne con nessuno – neanche con i miei genitori – per due settimane. A casa, dunque, i miei erano preoccupati per via della mancanza di lavoro, a parte il supermercato e i siti web, ma io avevo così paura di perdere la parte che non feci loro parola della grande opportunità che mi era capitata

Per due anni, dunque, hai inseguito un ruolo come attore. Quali lavori ti sono sfuggiti? 

«Me ne sono sfuggiti di tutti i tipi. Soprattutto nella pubblicità. Ero pronto a tutto. Ricordo un momento di particolare depressione, durante un provino per una pubblicità della maionese, in cui ho pensato: "Santo Dio, ho fatto la scuola di arti drammatiche per ritrovarmi qui!". La maionese mi piace tantissimo, la adoro, ma non mi andava di essere il “suo” volto».

Ora sei nella situazione opposta, richiesto e desiderato da tutti. Con che criterio scegli le parti?
«Ho due agenti, ma in fin dei conti la faccia che va sullo schermo è la mia. Loro possono tentare di convincermi finché vogliono, ma avolte certe cose che mi suggeriscono di fare io preferisco non farle. Altre volte accade il contrario: ci sono parti che io vorrei accettare e su cui loro si mostrano dubbiosi. Per come la vedo io, un film occupa tanto tempo nella vita di un attore, tra riprese e promozione: anche un anno, in certi casi. E se poi ha successo ti accompagna per tutta la vita. Perciò, se mi fanno una proposta che non mi convince, la rifiuto. Ogni volta che ho difficoltà a decidermi mi rivolgo ad attori più esperti per cui nutro ammirazione e rispetto e con cui ho lavorato, per chiedere loro un consiglio».
Ad esempio?
«Ho chiesto spesso consigli a Colin Firth nell’ultimo paio d’anni. In generale, però, dalle persone con cui ho parlato ho ricevuto quasi sempre la stessa risposta: “Nessuno ha rimpianti per ciò che non ha fatto”. Di solito ci si pente di aver fatto qualcosa di cui non si era sicuri, perché può diventare una scelta di cui non si va fieri o fatta per ragioni sbagliate». 


Hai un approccio molto serio, ma all’inizio non avevi in mente di diventare un attore. O sbaglio?
«A scuola non ero particolarmente contento. Volevo cimentarmi con qualcosa di più appassionante. Finché un bel giorno un fantastico insegnante di teatro non venne a parlarci dell’accademia di arti drammatiche, di come assomigli a un centro addestramento reclute. Si chiamava Jason Riddington-Smith e oggi fa anche lui l’attore. Aveva frequentato la LAMDA (London Academy of Music and Dramatic Arts) e ci disse quant’era difficile esservi ammessi: dalle 3.000 alle 4.000 persone presentavano domanda ogni anno, ma solo trenta venivano accolti. Mi sembrò una sfida allettante. E poi c’era tanta gente che la giudicava una stupidaggine, il che mi fece venire ancora più voglia di farla. Tra questi non c’erano i miei genitori, che anzi mi hanno sostenuto molto. Devo dire che fino a qualche tempo fa avevo talvolta un atteggiamento piuttosto strafottente. Ora per fortuna sono un po’ cambiato».
Lungo il tragitto per venire qui al pub, mi dicevi che ti fa un bell’effetto tornare a Londra. Da quanto tempo mancavi?
«Da quasi un anno. Non ero mai stato via tanto a lungo. Ho fatto quattro film uno dopo l’altro. Sono stato nel New Mexico per un thriller stranissimo in cui Michael Douglas mi dà la caccia nel deserto. Per questo ci sono voluti due mesi o giù di lì. C’eravamo solo io e lui in mezzo al deserto. Michael è un tipo grandioso; con lui ci si diverte davvero tanto. Dopo di che ho fatto un film sui moti di Stonewall, cioè la rivolta scoppiata nel 1969 al Greenwich Village di New York da cui ha avuto inizio la rivoluzione gay. Quello è un periodo storico affascinante per molte ragioni, ma credo che la rivoluzione gay sia stata un po’ oscurata dal più vasto movimento per i diritti civili che scuoteva allora l’America; però è una storia incredibile che ha avuto inizio allo Stonewall Inn, un bar gestito dalla mafia perché all’epoca servire alcol agli omosessuali era illegale. La mafia approfittò di quell’occasione per far soldi e assunse il controllo dei locali gay. Questi, però, erano spesso bersaglio dei raid della polizia. La mafia allora pagava la polizia per stare alla larga, ma all’ennesimo raid la polizia decise di prendere i nomi degli omosessuali per divulgarli a mezzo stampa. Gli impiegati pubblici rischiavano di perdere immediatamente il lavoro. Una sera, la comunità gay decise di reagire...».




Regnava un maccartismo omofobico, a quei tempi, in America...

«Esatto. Ho già fatto un po’ di promozione per questo film e molta gente si stupisce:


Oh, ma interpreti un gay!. Hai presente? E poi aggiungono: “Una scelta molto coraggiosa!”. Al che sei costretto a precisare che non è affatto coraggiosa: è una scelta. Non capita tanto spesso di leggere sceneggiature così valide, con personaggi così convincenti.

Lo si deve al fatto che il film è finanziato in modo indipendente da Roland Emmerich, un grande regista capace di prendere un film del genere e di farlo letteralmente decollare. Non capitano spesso occasioni come questa. Penso al disappunto dei miei agenti. Io trovo sempre molto allettanti i piccoli film indipendenti e spesso mi faccio coinvolgere, faccio tutto il lavoro, per scoprire a un certo punto che sono venuti meno i finanziamenti e che non se ne fa più niente. Trovare un gran film come quello di Emmerich che conserva però i pregi e l’integrità di un piccolo film è rarissimo. Non ci ho messo tanto a decidere, quando ho ricevuto l’offerta».
Immagino che tu la veda anche come una forma di investimento: la gestione delle tue scelte attuali può tornare utile in futuro.
«Infatti, è proprio così che la vedo! Spero con un po’ di fortuna di fare ancora questo lavoro tra cinque o dieci anni e oltre. Credo che l’industria del cinema sia sempre più rivolta alla scoperta di cose nuove, nuovi attori, nuove mode per quanto effimere. E tutti gli attori più esperti di me, quelli che io più ammiro, hanno lavorato bene e in modo costante fino alla trentina. Dopo di che hanno dovuto prendere qualche rischio».
Mi sembra un ottimo approccio. Anche nel campo della fiction, molti autori restano caratterizzati dalla loro prima opera, se ha successo, poi devono dimostrarsi all’altezza delle aspettative. Come la “sindrome da secondo album” per i musicisti.
«Dici benissimo, e io ne ero consapevole mentre lavoravo al mio primo film, che per giunta era un grande film di Spielberg. Ma c’e anche il risvolto positivo. Mi è capitato, di recente, di fare la prima colazione conuno dei miei attori preferiti: Ryan Gosling. In quel periodo ero indeciso su una proposta di lavoro, perciò gli chiesi un consiglio, e lui: “Oh, cazzo, non ti so dire. Mica l’ho capito, io, come funziona”. Il che la dice lunga. Credevo che almeno lui sapesse bene come funziona, e invece mi sbagliavo. Forse non lo si impara mai». 

A parte le foto che ti ha scattato Bailey per Icon, hai lavorato molto per la moda?
«Mi hanno proposto qualche campagna ma finora non ho mai accettato. Mi ero sempre ripromesso di fare almeno dieci film prima di accettare impegni in questo campo. Ora ho appena finito l’undicesimo film, perciò non si può sapere. Se mi proponessero qualcosa ora, forse sarei più disponibile. Sono anche stato a un paio di sfilate di Burberry. Ci si diverte e ci porto sempre anche mia madre. Di solito me ne sto lì un po’ a disagio, completamente fuori posto, a domandarmi come diavolo ci sono finito. Comincio a sudare e faccio la figura di quello stravolto e grondante, in prima fila accanto a qualche persona veramente famosa: in tutte le foto ho quest’aria allucinata. A mia madre però piace tantissimo, perciò la accompagno a questi eventi mondani. Di recente ha conosciuto Dolce e Gabbana ed era tutta entusiasta. Alla sfilata di Burberry, invece, mi fa: “Chi è quel bellissimo ragazzo con i capelli lunghi e scompigliati?”. “Credo sia Harry Styles, mamma.” E lei: “Chiunque sia, è molto carino”».
Insomma, tutta qui, la fama!
«Esatto!».

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